Cos’ è un arresto cardiaco improvviso?
Arresto cardiaco improvviso, significa semplicemente che il cuore inaspettatamente e improvvisamente smette di battere. Questo di solito è causato da un ritmo cardiaco anomalo chiamato fibrillazione ventricolare (FV).
L’arresto cardiaco improvviso è la stessa cosa di un attacco cardiaco o di un infarto?
No. L’attacco di cuore è una condizione in cui l’apporto di sangue al muscolo cardiaco viene improvvisamente interrotto, causando la morte del tessuto muscolare cardiaco. La vittima di un attacco cardiaco di solito (ma non sempre) prova un forte dolore al petto e rimane cosciente. Gli attacchi cardiaci possono essere gravi e talvolta sfociare in un arresto cardiaco improvviso. Tuttavia l’arresto cardiaco può verificarsi indipendentemente da un attacco cardiaco e senza segni premonitori. L’arresto cardiaco improvviso può portare alla morte se non viene trattato immediatamente.
Chi è a rischio?
Mentre l’età media delle vittime di un attacco cardiaco è di circa 65 anni, l’arresto cardiaco è imprevedibile e può colpire chiunque, ovunque e in qualsiasi momento.
Che cosa è la FV?
La FV (fibrillazione ventricolare) è un ritmo cardiaco anomalo spesso riscontrato nell’arresto cardiaco improvviso. Questo ritmo è causato da una attività elettrica molto rapida del cuore. La FV presenta un ritmo caotico e disorganizzato. Il movimento disordinato di vibrazione dei ventricoli rende il cuore una pompa inefficace e incapace di fornire ossigeno al corpo e al cervello. La FV può portare ad asistolia (una linea piatta) se non trattata tempestivamente.
Come viene trattata la FV?
L’unico trattamento efficace per la FV è una scossa elettrica denominata defibrillazione. La defibrillazione è una corrente elettrica applicata al torace. La corrente elettrica passa attraverso il cuore con lo scopo di arrestare la FV e riportare il sistema elettrico del cuore alla normalità. Questa corrente aiuta il cuore a riorganizzare l’attività elettrica in modo che possa pompare di nuovo il sangue. Un defibrillatore automatico esterno (AED) può defibrillare il cuore.
Che cosa è un DAE?
Un DAE (defibrillatore automatico esterno) è un dispositivo che analizza il ritmo cardiaco e valuta se questo sia defibrillabile, avverte il soccorritore se è necessaria la defibrillazione ed eroga una scarica, se è necessario.
Si può far male alla vittima utilizzando un DAE?
Se usato su persone che non rispondono e non respirano, il DAE è estremamente sicuro. Il DAE indica se è necessaria l’erogazione dello shock in base al ritmo del cuore della vittima, e defibrilla solo un ritmo defibrillabile.
Cosa succede se si dimentica la procedura per l’utilizzo di un DAE?
I passaggi per erogare uno shock ad una vittima di arresto cardiaco improvviso sono semplici e diretti. L’AED Plus ® fornisce dei messaggi sonori e visivi per l’intero processo di rianimazione. La parte più difficile è riconoscere se la defibrillazione è necessaria, ma questo è compito del defibrillatore!
Si deve prima eseguire la RCP o applicare gli elettrodi del DAE?
Bisogna eseguire la RCP sino all’arrivo del DAE. Applicare gli elettrodi al torace della vittima libero da indumenti e seguire le istruzioni vocali e i messaggi dati dal DAE. Sarà lui a dirvi quando riprendere la RCP.
Se la defibrillazione è così importante, perché bisogna eseguire la RCP?
La RCP garantisce un minimo di circolazione del sangue ricco di ossigeno verso cuore e cervello della vittima. Questa circolazione ritarda sia la morte cerebrale che la morte del muscolo cardiaco. La RCP aiuta anche il cuore a rispondere meglio alla defibrillazione.
Si può erogare accidentalmente uno shock ad un altro soccorritore o a se stessi?
I DAE sono estremamente sicuri se usati correttamente. La scarica elettrica è programmata per andare da un elettrodo all’altro attraverso il torace della vittima. Precauzioni di base, come avvertire verbalmente gli altri di stare lontano e controllare visivamente l’area prima e durante la scarica elettrica, sono importanti per garantire la sicurezza dei soccorritori.
Che cosa succede se la vittima ha un cerotto terapeutico o un holter sul torace e si vogliono posizionare gli elettrodi?
Non posizionare mai gli elettrodi dei DAE direttamente su cerotti terapeutici o elettrodi ECG. I patch devono essere sempre rimossi e la pelle deve essere asciugata prima di posizionare gli elettrodi.
Bisogna rimuovere gli elettrodi prima di eseguire la RCP?
No. Gli elettrodi rimangono per tutto il processo di rianimazione e fino a quando la vittima viene trattata da soccorritori professionali come il personale paramedico. Se gli elettrodi sono stati posizionati correttamente sul torace della vittima non interferiscono con il posizionamento delle mani o con le compressioni.
Si può usare il DAE se la vittima ha un pacemaker o è incinta?
Sì, non evitare mai l’uso del DAE in una persona colpita da arresto cardiaco improvviso.
Si può defibrillare sopra o vicino ad una superficie metallica?
Sì, a patto che vengano rispettate le norme di sicurezza abituali. Tenere gli elettrodi lontano dalla superficie conduttiva. Assicurarsi che nessuno tocchi la vittima quando si eroga una scarica.
Come si devono rimuovere i vestiti della vittima per effettuare la defibrillazione?
Il torace deve essere libero da indumenti per consentire il posizionamento degli elettrodi monouso. Il reggiseno di una donna deve essere rimosso. Potrebbe essere necessario tagliare gli abiti.
Perché è così importante essere sicuri che gli elettrodi siano ben posizionati su un torace pulito e asciutto?
Per una buona defibrillazione bisogna che l’energia fluisca da un elettrodo ad un altro attraverso il torace. Bisogna fare molta attenzione a far aderire gli elettrodi alla cute; se c’è del sudore o altro materiale conduttivo, questo potrebbe causare un contatto inadeguato con la superficie toracica provocando il passaggio di gran parte della corrente attraverso vie di conduzione “extracardiache”. Questo porterà ad una defibrillazione inefficace e pericolosa.
Si possono posizionare gli elettrodi direttamente su un torace peloso?
Gli elettrodi devono entrare in contatto diretto con la cute. Se i peli sul torace sono in eccesso tanto da impedire una buona adesione dell’elettrodo, i peli deve essere rimossi tempestivamente.
Che cosa succede se la vittima è un bambino?
Se un bambino è colpito da arresto cardiaco improvviso, si consiglia di utilizzare gli elettrodi pediatrici che riducono automaticamente l’energia utilizzata per erogare una scarica.
Dopo aver effettuato la defibrillazione si possono lasciare gli elettrodi sul paziente?
Sì, anche dopo che la vittima è stata defibrillata con successo c’è il rischio di un ritorno alla FV. Il DAE serve per monitorare la vittima in caso di ritorno alla FV. Se c’è un sospetto di FV, il DAE inizierà automaticamente ad analizzare la vittima dopo due minuti dalla fine della RCP. Il DAE dovrebbe essere lasciato acceso fino all’arrivo del personale di pronto soccorso.
Che cosa succede se la vittima recupera il polso ma non respira o respira lentamente?
Si dovrebbero eseguire delle ventilazioni di soccorso alla velocità di 1 ogni 5 secondi o 12 al minuto.
Ho usato un DAE su una vittima colpita da arresto cardiaco improvviso e ha sempre dato il messaggio “Shock non indicato”. Nonostante la RCP la vittima non è sopravvissuta. Perché il DAE non ha erogato la scarica elettrica per questa vittima?
Sebbene la FV sia il ritmo più comune in un arresto cardiaco, non è l’unico. Il DAE eroga uno shock solo in caso di FV e TV (tachicardia ventricolare) che è un ritmo cardiaco molto debole e molto rapido. Ci sono altri ritmi cardiaci associati all’arresto cardiaco improvviso che non sono defibrillabili. Se il messaggio è “shock non indicato” ciò non significa che il ritmo cardiaco della vittima è tornato alla normalità.
Il DAE mi ha fatto erogare una scarica ad una donna colpita da arresto cardiaco improvviso pochi minuti dopo che era collassata. Ho sentito dopo che non è sopravvissuta. Ho fatto qualcosa di sbagliato?
Purtroppo, a causa di altri problemi clinici, non tutte le vittime colpite da arresto cardiaco che sono in FV sopravvivono anche se la defibrillazione viene effettuata tempestivamente e correttamente.
Cosa succede se non si eseguono perfettamente tutte le fasi della RCP e della defibrillazione?
Il soccorso su un arresto cardiaco improvviso è una situazione di stress elevato. Anche gli operatori sanitari più esperti possono sbagliare. In caso di arresto cardiaco, il massaggio cardiaco e l’utilizzo di un DAE possono solo aiutare la vittima.
Cosa succede se non si è sicuri di dover utilizzare un DAE?
Ricorda sempre questa regola: si usa il DAE e si fa un massaggio cardiaco solo su una persona che non respira e non risponde.
Se il defibrillatore eroga lo shock in modo autonomo e qualcuno dei presenti è a contatto con il paziente è pericoloso?
Il defibrillatore non può erogare in autonomia lo shock elettrico perchè in Italia sono ammessi solo i DAE semi-automatici, pertanto la scarica può essere erogata solo dall’operatore premendo l’apposito pulsante.
E’ possibile utilizzare il defibrillatore sotto la pioggia?
NO. Anche se alcuni moderni DAE sono resistenti all’acqua, non è possibile utilizzare il defibrillatore sotto la pioggia in quanto non viene rispettata la sicurezza dell’operatore.
Nella mia struttura oltre agli adulti sono spesso presenti anche i bambini (1-8 anni). In caso di malore si può utilizzare il DAE anche sul bambino?
SI. L’uso del DAE è indicato sia sull’adulto che sul bambino. Sono fortemente consigliati gli elettrodi pediatrici (accessorio) per utilizzare il defibrillatore sul bambino (1-8 anni). Tuttavia se non sono disponibili i pads pediatrici (che riducono l’intensità della scarica) si possono utilizzare anche i pads da adulto sul bambino, con l’accortezza di non sovrapporre mai gli elettrodi. Alcuni defibrillatori danno la possibilità di scegliere la modalità adulto-pediatrico attraverso un semplice pulsante, utilizzando le stesse placche.
Esiste un rischio legale se utilizzo il defibrillatore?
NO. Contrariamente a quello che è pensiero comune, ossia che utilizzare il defibrillatore comporti delle conseguenze civili e penali riguardo al suo impiego, ci teniamo a precisare che l’operatore non ha alcuna responsabilità in merito all’utilizzo del DAE e all’esito dell’intervento in quanto, i defibrillatori semiautomatici (DAE) si assumono completamente tutti gli oneri e tutti i rischi della diagnosi di ritmo cardiaco valutando in autonomia la necessità o meno dello shock elettrico.
Sono tutelato se utilizzo un defibrillatore?
SI. L’ ART.54 c.p. TUTELA COMPLETAMENE DAL PUNTO DI VISTA PENALE L’OPERATORE NON SANITARIO durante tutte le manovre effettuate sul paziente sia di rianimazione sia di utilizzo del defibrillatore. “Articolo 54: Stato di necessità. Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.”